“Ragazzi ordinari” e “opportunità pazzesche”…
Tutto è accaduto una mattina, a scuola.
Ci siamo ritrovati, in un batter di ciglia, di fronte al nostro futuro. Un paio di liceali, con i soliti progetti più o meno ambiziosi, per la prima volta spinti a cercare dentro di sé i propri talenti espressivi.
Ci veniva proposto un progetto, grande, forse davvero enorme. Noi mostriamo subito la nostra voglia di farcela, mettendo a tacere la paura di metterci in gioco e il timore di non avere gli strumenti necessari per affrontare il difficile compito.
“Tirate fuori quello che provate, che avete dentro, dimostratemi di avere delle idee. Un pensiero.” Il destino ci lancia questa sfida e il destino in questa circostanza si chiama Saverio Pugliatti. Lo “zio Saverio”, a noi presentato dalla “prof” di Storia dell’Arte Giuliana Giuffrida.
Il compito che ci veniva affidato consisteva nel preparare una serie di bozzetti per il muro di recinzione che circonda la scuola. Quel muro però non andava decorato, in quel muro dovevamo raccontare le nostre paure, i nostri sogni e le nostre emozioni.
Tutto è accaduto in fretta, così come velocemente sono affiorate dal nostro immaginario, le idee per le immagini che abbiamo rappresentato.
Si sono rivelate fondamentali l’esperienza didattica e le capacità creative del maestro Antonello Arena, artista internazionale e docente di pittura dell’AA.BB di Messina, che ci ha sostenuti nell’esecuzione tecnica.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Il muro che divideva, escludeva, proteggeva e segnava un territorio è diventato luogo di denuncia, integrazione e speranza
Il treno al centro dell’impaginato pittorico è metafora dell’andare oltre.
Giorgio De Leo III A Liceo Quasimodo
Cetty Santanello III B Liceo Quasimodo